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al testo di Filippo Di Lella
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E niente, solito bar,
solite facce,stesso vivere calmo. Solito paese, stesse idee. Solita sigaretta. Calma, ragazzo, calma. Bicchiere, birra,psoriasi. Derapo con la mente in sentieri assurdi e poco battuti. Luci di lampioni, alberi di natale abbandonati per la via. Sto seduto eppure cammino. Vedo montagne russe e il barista che sogna in bianco e nero. Il banco mi fa compagnia, marmo accogliente. Sgommero' via da qui, cercherò altre case; cercherò altri io da scavare. Lui alza lo straccio, si sta lasciando andare, lo sento; si sta arrendendo. La radio passa una musica decente. C'è poca luce, penso a quel prato verde... Sapete?! Una volta ho visto morire un riccio. Bhe... Una volta ho ucciso un riccio. Le campane oggi non hanno suonato. Emitischi, mezzi bicchieri. E poi ho pensato ad un lieto fine, alla salvezza; ci ho pensato solo che non c'era, scusate. E questo è quanto. |
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